domenica 21 marzo 2010

Una statua del cazzo!

Ieri sono andato a vedere, e non vi sto a raccontare perché, i Musei Vaticani. Era dalla terza elementare che non tornavo più dentro il Museo Più Visitato al Mondo. Per una agorafobico come me, essere circondato da tanta folla scalpitante è stata un’esperienza abbastanza angosciante in certi momenti, ma la straordinaria bellezza (per usare un eufemismo) del luogo ha ricompensato senz’altro lo stress e la stanchezza di sette ore di visita.

Tra le tante meraviglie esposte, vi voglio parlare di questa statuetta, messa in un angoletto alla bene e meglio nel reparto egizio. Trattasi di “Statua di Thot cinocefalo” ovvero una divinità con la testa di cane. Particolare importante e scabroso: la statua, all’origine, oltre alla testa possedeva un altro elemento, ormai perduto: un membro di notevoli dimensioni (sic!).

Finito il glorioso impero, fra i romani la statua era conosciuta come il “Macaco” ovvero la scimmia, ed era collocata davanti alla chiesa di Santo Stefano al rione Pigna, che ancora oggi si chiama Santo Stefano del Cacco. Ocio, che adesso arriva la parte spassosa. Perché Cacco? Semplice, era l’abbreviazione del termine “Macaco”. Ma come si leggeva ai tempi la doppia C? Indovinate un po’? Sì, i più furbi di voi ci sono già arrivati: doppia Z.

E quindi signori, pensate un po’, il termine “cazzo” nasce proprio per indicare questa statua che aveva un… ehm “bel giocattolone”.

Ogni volta che imprecate, ogni volta che intercalate questa parolina nel vostro linguaggio forbito, pensate che tutto ciò è possibile grazie alla statua del Macaco!

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